Allarme polietilene nella raccolta dell’ umido
Allarme polietilene nella raccolta dell’ umido e
dispersione rifiuti sul territorio.
Ormai sono numerosissime le segnalazioni pervenuteci sulla
dispersione dei rifiuti nel territorio, frutto di un nuovo e molto discutibile
indirizzo nella gestione della raccolta rifiuti.
Con riferimento alla raccolta della frazione umida, il circolo
Legambiente di Adria e parte della cittadinanza, pongono alcune domande al
gestore della raccolta dei rifiuti Ecoambiente e precisamente:
-come mai da circa due mesi, guarda caso in concomitanza con
l’esaurimento per le famiglie della dotazione dei sacchi biodegradabili, si
raccoglie la frazione umida, anche se conferita in sacchi di polietilene, solitamente sono i
sacchetti che si usano nell’acquisto di frutta e verdura, materiale non
biodegradabile e altamente inquinante.
- come mai fino allo scorso anno detti conferimenti erano
giustamente considerati non idonei e l’operatore ecologico non li prelevava,
lasciando un avviso con cui si spiegavano le motivazioni, mentre ora tutto
viene silenziosamente raccolto? Forse, per non scatenare il risveglio di una
protesta non certo addomesticata.
-quali sono i costi per una preliminare operazione di
bonifica dovendo separare l’umido dai sacchi in polietilene e conseguentemente anche
dai sacchi biodegradabili , la risultante poltiglia formata da brandelli di
sacchi in polietilene e mater-bi che strada prenderà, forse in discarica o all’
inceneritore, con un ulteriore costo aggiunto, il tutto in netto
contrasto con le motivazioni che raccomandano l’utilizzo dei sacchi biodegradabili.
Tutto questo è la mera conseguenza delle nuove decisioni
prese dal Consorzio RSU, Comune di Rovigo e dal braccio operativo
Ecoambiente che approfittando della poca
attenzione o del beneplacito di alcune Amministrazioni
Comunali, hanno deciso di diminuire le frequenze dei prelievi di alcune
tipologie di rifiuto e di non fornire i sacchi biodegradabili in nome di un
fantomatico risparmio per la cittadinanza, che dalle ultime notizie parse sui giornali
si tradurrebbe mediamente da euro 5,oo a euro10,00 per nucleo famigliare; non
dimentichiamo che attualmente ogni nucleo fam. dovrà spendere al supermercato minimo
euro 10.00 per il fabbisogno annuo di sacchi biodegradabili.
La situazione creata
ha incentivato il ritorno a comportamenti incivili da parte dei soliti “ineducati”
e rischia di azzerare anni e anni di sforzi e buona volontà profusa da tanti
cittadini nel’educarsi ad un comportamento civile e rispettoso verso l’ambiente
e la comunità tutta.
Legambiente Delta del Pò
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